Giovani e lavoro: occupazione, retribuzioni e sbocchi professionali

Articolo di: Emma Mandrone
Contributo di: Nicola Pavera

Smentiamo subito la supposizione secondo cui i giovani al giorno d’oggi non cercano lavoro. Le nuove generazioni sono alla ricerca di una posizione lavorativa esattamente come in passato, se non di più, data la contrazione dell’offerta che ha caratterizzato gli ultimi anni.

I dati Istat in riferimento a giugno 2022  disegnano un nuovo scenario del mercato del lavoro, in cui i giovani si prendono finalmente qualche rivincita. Il tasso di disoccupazione nella fascia 15-24 anni, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è diminuito del 6,1%, attestandosi attorno al 23,1%. Meglio di così, solo prima del 2009. Nella fascia 25-34 anni, invece, la disoccupazione è passata nel giro di un anno dal 13,7% all’11,1%. Anche in questo caso si tratta di numeri da record: basti pensare che, per ritrovare delle soglie così basse, bisogna fare un salto indietro nel tempo fino al 2011. E per fortuna che erano i giovani a trascorrere le giornate girandosi i pollici!

Foto di Emma Mandrone

Emma Mandrone

Mi chiamo Emma Mandrone, ho 22 anni e sono un’economista mancata. Dopo il conseguimento della triennale, consapevole che quella non sarebbe stata la mia strada, ho preso coraggio e ho fatto un tuffo nel vuoto. Sono atterrata a Pavia e oggi posso affermare di essere una studentessa magistrale di Comunicazione Digitale. Le mie passioni? Lo sport, la scrittura, la stand-up comedy e le caramelle gommose. Nel futuro mi immagino sempre di corsa, indaffarata, appassionata del mio lavoro e felice. In che settore? Non lo so, per ora mi piacerebbe occuparmi di divulgazione.

Contratti e retribuzione: a cosa vanno incontro i giovani alla ricerca di lavoro?

A fronte del dato sorprendentemente positivo sull’occupazione giovanile, c’è però una nota dolente: la natura dei contratti di lavoro. Il rapporto Inps – aggiornato a dicembre 2021 – sui lavoratori dipendenti privati (che tiene in considerazione anche artigiani, commercianti e lavoratori agricoli, fino a raggiungere il 95% degli occupati) mostra un quadro sconcertante: la retribuzione media per gli under 30 non raggiunge infatti i 1000 euro mensili. Questo è dovuto soprattutto alla precarietĂ  del lavoro giovanile; non a caso un contratto a tempo indeterminato è un lontano miraggio per quei giovani a cui vengono troppo spesso proposti contratti a chiamata, di prestazione occasionale o di stage. Basti pensare che in piena pandemia i dipendenti nelle fasce d’etĂ  20-24 anni e 25-29 anni hanno lavorato in media rispettivamente 26,5 e 34,3 settimane all’anno, a fronte delle 42 settimane dei lavoratori over 50. Inoltre, i dati Istat mostrano come nel secondo trimestre del 2022 ben il 31,5% dei giovani svolga un lavoro a tempo determinato (contro l’8,5% tra gli adulti). Insomma, non solo i giovani vengono retribuiti di meno, ma spesso neanche viene garantita loro continuitĂ  lavorativa.

Green Economy e Digitale: un barlume di speranza per il futuro

Nel 2022 si è verificato un aumento del lavoro qualificato tra i giovani (+9,0% rispetto al 2021), soprattutto per le professioni nei settori di informazione, comunicazione, istruzione e sanità: ad oggi circa un terzo degli under 30 occupa una posizione qualificata. Tuttavia, il futuro pare che abbia in serbo condizioni ancora più favorevoli per i giovani. Infatti, l’espansione della green-economy necessiterà di un vasto bacino di lavoratori specializzati in questi “nuovi” settori e sempre di più saranno i giovani ad essere al passo con le tematiche annesse. Inoltre, il settore del digitale rappresenta la nuova frontiera del lavoro giovanile, in quanto si sta dimostrando il più aperto all’assunzione di figure professionali aggiornate e dinamiche. A prova di quanto detto, l’ultimo rapporto ILO ha stimato che entro il 2030 i nuovi investimenti in green economy e nel settore del digitale produrranno 140 milioni di nuovi posti di lavoro, di cui circa ¼ saranno destinati a giovani under 30.

Un mondo green a portata di mano

I migliori posti di lavoro per Generazione Z e Millennial 

Per concludere, ecco una panoramica delle aziende più “giovani” in cui cercare lavoro. Basandoci sulla classifica Best Workplaces for Millennials, in Italia tra le aziende che maggiormente puntano sui giovani indichiamo:

  • Bending Spoons, Sidea Group Srl e Nebulab S.r.l., nel settore informazione
  • Reverse SpA, nel settore dei servizi professionali
  • American Express Italia, azienda che offre servizi finanziari e assicurazioni, riconosciuta per la meticolosa attenzione alla paritĂ  di genere nell’assunzione del personale

Inoltre, la business school Radar Academy ha istituito il premio Company for generation Z, destinato alle aziende che nella categoria di appartenenza si sono maggiormente distinte per l’attenzione all’assunzione giovanile. Nel 2022 le aziende ad essersi aggiudicate il premio sono: Ferrero, Oracle Italia, Sideralba S.p.A., Kpmg LabLaw Toto Holding S.p.A., Whirpool Management Emea S.r.l., SKS 365 Group, Certform S.r.l., Gmm Farma S.r.l., Robert Bosch S.p.A., Danone Nutrica S.p.A.

Dunque,  un suggerimento a tutti i giovani in cerca di lavoro o prossimi ad affacciarsi a questo mondo: quelle citate potrebbero essere le aziende giuste per voi, non scoraggiatevi!

Foto di Emma Mandrone

Emma Mandrone

Mi chiamo Emma Mandrone, ho 22 anni e sono un’economista mancata. Dopo il conseguimento della triennale, consapevole che quella non sarebbe stata la mia strada, ho preso coraggio e ho fatto un tuffo nel vuoto. Sono atterrata a Pavia e oggi posso affermare di essere una studentessa magistrale di Comunicazione Digitale. Le mie passioni? Lo sport, la scrittura, la stand-up comedy e le caramelle gommose. Nel futuro mi immagino sempre di corsa, indaffarata, appassionata del mio lavoro e felice. In che settore? Non lo so, per ora mi piacerebbe occuparmi di divulgazione.